FAQ- Domande frequenti

FAQ

Hai qualche domanda da farci? Controlla nelle sezioni sottostanti, potremmo aver già una risposta per te.

Una prima visita di controllo è consigliata a partire dai 4 anni. È bene eseguire il primo incontro senza che si siano verificate particolari esigenze o fastidi, in modo da permettere al piccolo paziente di approcciarsi allo studio odontoiatrico e alla figura del dentista con una maggiore serenità. Eseguire visite di controllo in tenera età consente di iniziare anche un percorso di prevenzione, con l’obiettivo di educare il bambino e i genitori alle regole base di una corretta igiene orale.

Lo Sbiancamento dentale professionale è un trattamento che permette di ottenere un sorriso più brillante e luminoso. Esso consente di eliminare macchie e di schiarire il colore naturale dei denti. Lo sbiancamento professionale eseguito dall’Igienista non crea danni. I prodotti utilizzati all’interno dello Studio sono sicuri e rispettano la struttura di denti e gengive. L’unico effetto indesiderato conosciuto dello sbiancamento dentale è un’aumentata sensibilità dei denti. Tuttavia, si tratta di un effetto collaterale assolutamente transitorio e che non insorge in tutti i pazienti.

Il processo di devitalizzazione di un dente consiste nell’asportazione della polpa, dei vasi e dei nervi fino all’apice del dente, in modo da cessarne la vitalità. Tale intervento rientra nella branca dell’odontoiatria chiamata endodonzia. La devitalizzazione di un dente risulta inevitabile quando vi è la presenza di:
• una carie molto profonda che causa l’infiammazione del tessuto pulpare (pulpite);
• un trauma che abbia portato al danneggiamento della corona del dente, coinvolgendo la polpa dentaria;
• particolare sensibilità dentale;
• un granuloma, ovvero una lesione causata da un’infezione.

Dunque, se il dolore percepito dal paziente diventa insopportabile al punto di incidere sulla qualità della vita quotidiana, o nel caso in cui vi siano situazioni in grado di portare ad infezioni, ascessi o granulomi, è preferibile procedere con la devitalizzazione del dente, in modo da scongiurare un’eventuale estrazione dello stesso.

Per parodontite si intende una grave infiammazione delle gengive e dai tessuti molli ed ossei a sostegno del dente. Principalmente, la parodontite è dovuta a infiammazioni di tipo batterico dovute alla formazione di placca e tartaro, responsabili della distruzione dei tessuti e delle gengive. Essa può essere favorita anche da fattori quali scarsa igiene orale, fumo, carenze alimentari, diabete e altre patologie.
E’ fondamentale accorgersi rapidamente del problema. L’igiene dentale è uno dei migliori strumenti di prevenzione della parodontite. Curare la bocca quotidianamente nel modo corretto significa rimuovere la placca ed evitare la formazione di tartaro. Inoltre, è consigliata un’igiene orale professionale del cavo orale da svolgere almeno ogni 6 mesi presso lo Studio odontoiatrico. Altra forma di prevenzione consiste nell’adozione di uno stile di vita sano.

Il primo segnale della presenza di parodontite è il sanguinamento gengivale, spesso visto dai pazienti come un fattore trascurabile. Al contrario, è un aspetto rilevante che va segnalato al proprio dentista.
Altro segnale a cui prestare attenzione, soprattutto se persistente e in caso di assenza di un fattore scatenante, è sicuramente l’alito cattivo. Così come l’aumento della sensibilità dentale e la mobilità dei denti.
Consigliamo ai nostri pazienti di fare attenzione a questi segnali poiché, se diagnosticata in tempo, la parodontite può essere curata.

In caso di mancanza di uno o più denti, la soluzione migliore per riavere un sorriso smagliante è quella di ricorrere ad un impianto dentale. L’impianto non è altro che una radice artificiale che sostituisce il dente perduto.
L’implantologia è un settore dell’odontoiatria che ha raggiunto ormai livelli di sicurezza eccellenti, con tecniche sempre meno invasive e arrivando a risultati ottimali in tempi molto brevi. Per quanto riguarda la sua durata,
La lettura scientifica ci fornisce dati che rivelano che per una percentuale superiore al 95%, il corretto funzionamento di protesi su impianti perdura per un tempo medio che va dai 10 ai 15 anni. Si tratta di una statistica media, che varia a seconda del caso e del corretto mantenimento d’igiene quotidiana.