Con la Guided Biofilm Therapy (GBT) possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione nel campo dell’igiene dentale professionale e della sua profilassi. Si tratta di un protocollo che permette di rimuovere a fondo il biofilm dentale (lo strato di placca e batteri che va a ricoprire i denti che, se non eliminato, può causare malattie e infiammazioni), il tartaro e le macchie dai denti, tessuti molli e impianti.
Come funziona la Guided Biofilm Therapy?
Protocollo GBT in 8 fasi
La tecnica rivoluzionaria GBT combina l’uso di diverse tecnologie all’avanguardia come AIRFLOW®, PERIOFLOW® e PIEZON®. Questa terapia si basa su un approccio diagnostico mirato e si sviluppa in un protocollo di 8 fasi:
Diagnosi e controllo delle infezioni: l’igienista dentale valuterà al momento della seduta la salute dei denti;
Localizzazione e resa visibile del biofilm: l’igienista procederà a rendere visibile il biofilm tramite il rilevatore di placca, vale a dire una soluzione colorante che evidenzia in modo chiaro la presenza del biofilm, anche quello non visibile ad occhio nudo;
Motivazione: una fase molto importante è costituita dall’educazione del paziente da parte dello specialista alla prevenzione, con informazioni pratiche per una corretta igiene orale domiciliare quotidiana;
AIRFLOW® MAX: il biofilm viene rimosso a livello sopragengivale e sottogengivale mediante la polvere AIRFLOW® PLUS. Il biofilm viene rimosso anche da lingua e palato;
PERIOFLOW®: rimozione del biofilm in tasche più profonde e su impianti con il nuovo ugello Perioflow®, uno strumento più sottile dotato di misuratore di profondità;
PIEZON®PS: rimozione del tartaro residuo con strumenti minimamente invasivi, studiati appositamente per ridurre notevolmente il dolore;
Controllo: l’igienista procederà con un controllo finale, assicurandosi che il tartaro sia stato completamente rimosso e con l’eventuale diagnosi di carie;
Richiamo: l’igienista programmerà assieme al paziente la frequenza dei successivi richiami secondo le valutazioni del caso.
L’igiene orale è la miglior medicina per prendersi cura della propria salute orale e per prevenire patologie legate al cavo orale.
Molte persone, però, si chiedono se sia più efficace lo spazzolino elettrico o quello manuale.
Entrambi rappresentano due ottimi dispositivi per rimuovere la placca, il nemico numero uno della salute dei denti e delle gengive. In questo articolo analizzeremo pro e contro, per decretare una volta per tutte il migliore.
Spazzolino elettrico: pro e contro
Lo spazzolino elettrico presenta setole progettate per compiere tre diversi movimenti, come ruotare, oscillare e vibrare: tutte caratteristiche che promuovono la facile rimozione della placca sedimentata su gengive e denti.
La sua piccola testina permette di pulire anche zone molto difficili da raggiungere, dove si deposita maggiormente la placca.
Oltre a detergere le superfici dentali, lo spazzolino elettrico svolge un’azione massaggiante per le gengive, stimolandol’afflusso di sangue ai capillari, che porta maggior ossigeno ai tessuti paradontali.
Lo spazzolino elettrico è sicuramente adatto anche ai bambini o a coloro che hanno difficoltà a compiere determinati movimenti: quando ci laviamo i denti, lo spazzolino elettrico svolge la maggior parte del lavoro per noi.
Molti spazzolini elettrici sono dotati di timer interno che induce a spazzolare i denti per un tempo sufficiente a garantire una pulizia adeguata della bocca e di un sensore che permette di capire quando viene esercitata troppa forza nello spazzolare.
Per quanto riguarda i contro, lo spazzolino elettrico è più costoso rispetto a quello manuale; inoltre, molti pazienti non apprezzano la sensazione di vibrazione in bocca.
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La Toronto bridge rappresenta la soluzione ideale per la mancanza totale o parziale di denti: permette di riabilitare un’intera arcata dentale in maniera veloce e sicura.
Si tratta di una protesi dentaria fissa totale, senza ingombro sul palato, avvitata su impianti in titanio, in grado di sostituire fino a 14 denti.
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